lunedì 29 settembre 2008

Isole Tremiti


Chi non conosce il famosissimo arcipelago delle isole Tremiti, meta ambita di turisti di tutto il mondo? Sono in tutto 5 più o meno grandi isole, al largo del Gargano e delle coste pugliesi e molisane, più uno scoglio chiamato “La vecchia”. Il nome del complesso, e non è una barzelletta, deriva dalle attività sismiche che in passato colpivano la zona provocando terremoti e “tremori”.

La più grande per estensione, di queste isole, è San Domino, che tra le altre caratteristiche presenta l’unica spiaggia sabbiosa, “Cala delle Arena”. La più popolata tra tutte è invece San Nicola. Qui potrete trovare numerosi reperti storici e artistici, quindi è la meta ideale di chi oltre al mare fosse interessato all’aspetto culturale in una vacanza.

Capraia è invece completamente disabitata come Pianosa, e entrambe sono principalmente rocciose.
Infine il Crepaccio che, essendo la meno estesa, può essere considerata anch’essa uno scoglio dove le onde dell’Adriatico si infrangono. Sempre a riguardo di questi scogli si tramandano varie leggende come quella del tesoro di Diomede.

Il clima è quello tipico mediterraneo, così come la vegetazione, e insieme al mare pulito sono questi i punti di forza che attraggono i turisti.
Ultima curiosità legata al posto è che la popolazione locale parla un dialetto napoletano invece che pugliese e foggiano, tradizione tramandata da un antica dominazione del luogo da parte del Regno delle Due Sicilie.

Torre Mileto


Una delle località balneari più affascinanti della Puglia si trova nella regione del Gargano, più precisamente sotto il comune di San Nicandro Garganico ed è Torre Mileto. È una località direttamente sul mare, posta nella provincia di Foggia tra i due laghi di Varano e Lesina e sulla cui superficie sorgono vari corsi d’acqua dolce.

La stazione balneare prende il nome da una delle tante torri del comune di Nicandro. Si tratta di una torre costiera, posta su una scogliera direttamente sul mare edificata per la difesa della regione. Dalla sua sommità si scrutano tutte le navi provenienti dall’Adriatico nonché le vicine Isole Tremiti.
È proprio attorno a questa torre che sin dal Medioevo si son formati insediamenti umani, forse favoriti dalla vegetazione della macchia mediterranea e dalla prosperosa pesca del vicino mare.

La torre da cui prende il nome è di origini aragonesi e data fine dell’ XI secolo. Il suo nome variò durante i vari secoli trascorsi passando da Maletta, Miletto fino Mileto. Subì anche vari restauri e l’edificio come oggi lo si trova risale al 1500 grazie a una modifica sempre da parte di casate spagnole. Visitarla purtroppo è praticamente impossibile perché l’accesso è concesso solo su richiesta e con motivazione.

Un altro aspetto tipico del luogo sono i cosiddetti “trabucchi”, delle antiche macchine belliche che poste sulla spiaggia potevano affondare navi in lontananza come fossero catapulte a ampio raggio.
L’idea del trabucco venne poi riutilizzata per pescare con grande successo e per questo ne sorsero due a Torre Mileto, famosa anche per la numerose famiglie di trabucchisti.

domenica 28 settembre 2008

Carpino




Un altro interessante comune della provincia di Foggia è Carpino, alle cui bellezze il cantautore Eugenio Bennato, fratello di Edoardo, ha dedicato una omonima canzone.
Si trova nel Parco Nazionale del Gargano ed è vicino sia al Lago di Varano che al mare, confinando con i comuni di Ischitella e Rodi Garganico.

La fama del paese è dovuta soprattutto alla sua ricca tradizione etnomusicologa legate alle musiche folcloristiche del foggiano e della Puglia in generale. Tra gli strumenti preponderanti in queste melodie spicca la chitarra battente, utilizzata dai suonatori del paese da tempi antichissimi.
Citando qualche nome, per gli appassionati, bisogna ricordare Andrea Sacco e Rocco Cozzala, entrambi carpinesi.

A tal proposito dal 1996 è organizzato un festival per la musica folk locale che annualmente si svolge nel periodo di settembre e raggruppa intorno a sé appassionati e curiosi.
Il Festival è organizzato dall’ente culturale della regione Puglia, marchio di qualità dell’evento stesso.

A livello di vegetazione è presenta la tipica macchia mediterranea, mentre sono numerosi gli uliveti che si trovano nelle pianure circostanti al comune. Alcuni di questi ulivi raggiungono dimensioni davvero notevoli e sono il segno della cura che i cittadini di questo comune e di quelli limitrofi hanno nella coltivazione di queste piante.

San Menaio




San Menaio Garganico, o semplicemente San Menaio è una frazione del relativamente grande comune di Vico Garganico e si trova nella parte settentrionale del paese.
La fama di questa frazione è dovuta in primo luogo alle lunghe e sabbiose spiaggie che la rendono una località balneare molto ambita da turisti italiani e non solo.

La sua spiaggia finissima chiara è il principale motivo di tale attrazione paesaggistica e già agli inizi del secolo scorso si parlava molto di questa località.
A contrapporsi al mare limpido, direttamente sulla costa, si estendono varie macchie di pini d’aleppo cosicché il colore della sabbia diventa un vero e proprio divisorio tra il blu del mare e il verde della vegetazione.

A livello di monumenti è molto caratteristica la Torre dei Preposti, che come altre nei paesi limitrofi, si trova direttamente sulla costa e affacciata al mare. Le funzioni sono come al solito quelle difensive e doganiere per le imbarcazioni in arrivo dal mare. Qui sorge anche un faro che illumina le coste limitrofe per i pescatori che ancora oggi bazzicano quelle acque.

Altro pezzo della fama del paese è dovuto agli ottimi agrumi che crescono in quella zona: tutti rigorosamente di denominazione e origine protetta, “D.O.P.” tra i quali spiccano le Arance bionde e i Limoni Femminelli. Proprio queste prelibatezze sono in gran parte esportate nella Comunità Europea e addirittura in America.

sabato 27 settembre 2008

Mattinata



Mattinata è un comune del foggiano che insieme a Peschici e Rodi Garganico è stato insignito del riconoscimento per le acque marine più sicure e di maggior qualità, la Bandiera Blu.
Il paese sorge nel Parco Nazionale del Gargano, precisamente nella Valle Carbonara.
La vera fortuna del paese rimane comunque il suo mare, meta ambita da turisti a partire dalla seconda metà del secolo scorso.

Il suo nome deriva dall’antica cittadina Apeneste che dai romani venne chiamata Matinum in onore della dea Mater Matuta, quella dell’alba e del sorgere del sole che avviene a est, dove è posizionato il comune, per poi essere tradotto in Mattinata. Dell’epoca romana sono rimasti ancora oggi solo il porto e qualche villa perché un potente terremoto fece abbandonare la zona e distrusse molte delle costruzioni dell’epoca.

Adagiata su dolci colline, Mattinata offre una lussiorosa vegetazione. In primo luogo i numerosissimi ulivi che crescono sulle pianure circostanti ma soprattutto le rare specie di orchidee, oltre 60, alcune delle quali uniche, che sono coltivate nel paese.
Oltre a questi crescono numerose piante da frutto come le gustose prugne, le melacotogne, gli squisiti fichi e gli asparagi selvatici.

Se capitaste in quella zona sarebbe necessario un salto a visitare la Baia di Vignanotica, una spiaggia in ciottoli con molte grotte marine. Si trova in Mattinata verso il comune di Vieste ed è raggiungibile attraverso un affascinante sentiero immerso nel verde della pineta. Una volta arrivati sulla spiaggia troverete numerosi gabbiani ad aspettarvi.

Manfredonia



Manfredonia è sicuramente uno dei più grandi comuni del foggiano e della regione del Gargano con i suoi 50 mila abitanti. Spesso purtroppo il suo nome è associato all’inquinamento, infatti nel 1976 qui scoppiò uno stabilimento che provocò la fuoriscita di ossido di carbonio e arsenico.
A peggiorare la situazione del mare è anche il grandissimo porto che copre parte della costa cittadina.

La storia del paese ha origini antichissime, infatti questa regione era abitata già nel Neolitico. La fondazione della città vera e propria risale invece al tardo 1200 quando alcuni re del Regno di Sicilia vennero a fondare una città sulle cenere di una appena distrutta da un terremoto devastante.
E la resero addirittura importante da possedere una zecca direttamente nella città in modo da avere una moneta propria.

Dal 1500 resistette a invasioni francesi e turche ma i danni riscontrati furono notevoli, tanto da necessitare una ricostruzione nel 1800. Qui vennero risistemati il porto, aprendo cosi nuove vie di comunicazione e ristabilendo una posizione di importanza al paese.
La sfortuna vuole che subì anche dei bombardamenti austriaci durante la prima guerra mondiale.

Manfredonia ha anche una grande cultura sportiva: la sua squadra calcistica milita nel campionato di C1, quella di pallavolo in B2, oltre a esistere una scuola di tiro con l’arco riconosciuta a livello nazionale.
Passando al folclore enogastronomico sono vivamente consigliate queste due prelibatezze: la farrata e la zuppa di pesce chiamata “ciambotta”.

venerdì 26 settembre 2008

Rodi garganico



Rodi Garganico si presenta come un piccolo comune del foggiano bagnato dal mare e appartenente al Parco Nazionale del Gargano. Caratteristica fondamentale di questa località balneare è sicuramente il mare che ha permesso di ricevere numerose volte l’importante riconoscimento europeo della Bandiera Blu.

Il nome del paese risale al popolo dei Rodii argivi che visto il clima mite si espansero fino questo territorio colonizzando le coste della Puglia molti secoli prima di Cristo.
I primi scritti che parlano di questo comune risalgono comunque a epoca romana dallo scrittore Plinio citando più volte il porto del paese.

Molto importante per l’economia del paese è la produzione di agrumi, in particolare arance, ma in generale è tutta la vegetazione a essere molto prosperosa: passandoci troverete uliveti, piante di carruba e di fichi. Arrivati nel centro del paese ritroverete la tipica disposizione delle strade medioevale con viuzze strette, a volte in salita, che unite alle tipiche case pugliesi costiere di color bianco costituiscono uno scenario quasi da sogno.

A Rodi è presente anche il quadro della “Madonna della Libera” sul quale verte una diffusa leggenda popolare. Si narra infatti che il quadro fu donato ai cittadini del paese da un marinaio del 1500 che si fermò lì perché non riusciva a riprendere la navigazione per Venezia. Fu proprio quel quadro secondo il marinaio, e secondo la leggenda, una volta sceso a terra, a permettergli di riprendere la rotta.